Le Voyage


Il Viaggio è vagare, osservare, parlare e stupirsi nel ritrovare, in posti lontani da casa, caratteristiche comuni a tutti gli uomini, perchè un sorriso, un gesto di cortesia o un ragazzo che dipinge ad un angolo di strada è come ammirare il sole sorgere al mattino che tu sia in Oriente o in Occidente.
E’ proprio dall’idea di trascrivere sulla carta l’emozione del passeggiare tra gli alberi in un viale o udire il fruscio del vento che nasce “Le Voyage”. Nulla di più poetico, ammirare le foglie danzare nell’alternarsi delle stagioni, nel continuo divenire tra giorno e notte.
Un piccolo quaderno dove appuntare i vostri pensieri quando sarete felici o malinconici.
Il vostro diario, il vostro amico più caro che manterrà i vostri segreti e ascolterà in silenzio i vostri desideri.



In un mondo frenetico
Dove l’orologio fa da padrone
Dove le sensazioni si susseguono veloci senza lasciarci il tempo di assaporarle
Dove immagini scorrono l’una dietro l’altra senza che i colori scaldino i nostri cuori

FERMATI!

GUARDATI INTORNO

Osserva il paesaggio
Assapora i colori
Respira i profumi
Ricorda questo momento con "Le Voyage" di Lovalù

GIVEAWAY LETTERA DI UN ELFO DISPETTOSO A BABBO NATALE...



Caro Babbo Natale,
Tutti gli anni ricevi milioni di lettere che provengono da tutto il Mondo e ogni anno, noi piccoli Elfi confezioniamo per te regali su regali, pacchetti su pacchetti, fiocchetti su fiocchetti, aiutandoti nell’impresa di esaudire ogni desiderio...

E Noi?... Noi Elfi?... Tuoi fedeli e prodi lavoratori???
E' vero che lo stipendio è più che dignitoso e di questi periodi c’è poco da lamentarsi, so che il lavoro è soltanto stagionale e quindi niente di particolarmente faticoso ed è pure vero che tu ci delizi con tazze di cioccolato caldo, biscottini allo zenzero e una bella risata confortante, ma....

IO QUEST'ANNO NON CI STO!!!

Avrei potuto rallentare la consegna della tua posta oppure nascondere il sacco dei regali al momento della consegna, invece... mi farò aiutare da loro, dai grandi del Web...
Chiederò a loro di scrivere una letterina, un po' insolita... mmh... un po' dispettosa...
Ti starai chiedendo come faranno ad aiutarmi?!?!
NULLA DI PIU’ SEMPLICE! DOVRANNO SEGUIRE POCHE REGOLE:

1. Confermare la loro partecipazione all'evento
   Clikkando su Partecipa 
2. Invitare gli Amici più simpatici (non tutti hanno il senso   dell'humor...)
 
3. Cliccare “Mi Piace” sulla Pagina della Mia Complice https://www.facebook.com/lovaluinsicily?fref=ts
 
4. E per ultimo ma non meno importante … Scrivere una letterina dispettosa per te!!!

Domenica 23 dicembre 2012
Io, Elfo Verde, della contea di prati innevati figlio di Elfo Naso Gocciolante, che lavoro da secoli allo smistamento posta, potrò prendere spunto per il dispetto più simpatico e originale da farti la Notte di Natale.
MMhh.. a proposito della complice... si si… Valentina, lei mi aiuterà a confezionare, per Il FORTUNATO AUTORE della letterina, il PREMIO LOVALU', un prezioso anello della Linea Moonlight.

OH, OH, OH ….

La Mia “Complice “ mi fa notare che forse sono un po' troppo perfido... D'altronde il periodo natalizio richiede una maggiore attenzione agli altri, ai loro sentimenti, ai loro desideri
...allora... proverò ad essere più buono o comunque più del solito, così ho deciso di istituire
un altro premio: Assegneremo il PREMIO LOVCLICK, un paio di orecchini della Collezione Kiss, alla Letterina che riceverà il numero più alto di “Mi Piace”.


SONO STATO BUONO, VEROOOO???

Caro Babbo Natale ora mettiti una mano sulla coscienza e decidi tu se vuoi che io Elfo dispettoso ti faccia uno scherzo la Notte di Natale scegliendo tra i due Vincitori o se finalmente ti decidi a regalarmi quell'isoletta nell'Atlantico che tanto desidero… con tutta questa neve, un po’ di mare mi darebbe colorito… ah… si… anche una schiera di fanciulle da rendere felici...


Dimenticavo... Buon Natale!... Babbo Natale!!! Ah Ah Ah!!!
                                                                                                                         
                                                  Distinti Saluti
                                                                                      Elfo Verde

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Lovalù in Christmas


In Arrivo sul Binario Natalizio
un Treno Pieno di Offerte!!!
Scegli la Carrozza che Vuoi e...

Viaggia Insieme a Noi!!!

Intervista ad uno scrittore emergente... ALESSANDRO CORTESE

Oggi parlerò di "Eden"!
Un romanzo antico che narra della prima guerra della storia dell'esistenza. Narra del primo amore. Narra del primo inganno. Dice di un Dio collerico con chi lo ama e vendicativo con chi lo odia. E parla del fallimento della rivoluzione.


 Facciamo quattro chiacchere con Alessandro Cortese un giovane scrittore talentuoso che nel suo primo romanzo parla della Genesi, descrivendola dal punto di vista degli angeli ribelli. Parla di tradimenti, enigmatici spiriti ed un concetto di fondo: "libertà". Come scrive la sua casa editrice ARPANET: 

"Alessandro Cortese rivoluziona la lettura della Genesi, proiettando il lettore verso l'identificazione con Lucifero, custode della luce di Eden. Un ribaltamento che seduce, invertendo l'eterna dialettica tra bene e male". 





 1. Ciao Alessandro, perché non ci parli un po’ di te?

Sappi che questa è una domanda terribile! Credo che uno scrittore, di sé, abbia da dire per kilometri, ma non avendoli a disposizione proverò ad essere conciso. Sono sempre stato una persona precisa, precisa al punto da laurearmi in un corso di laurea, Chimica, dove la precisione è tutto. Tuttavia, la scienza è troppo ottusa, a volte, per rispondere a parecchie domande, così che ad essa ho voluto affiancare studi meno convenzionali e più di nicchia che, di tanto in tanto, traspaiono nei miei scritti. Sono sempre stato uno scrittore, tutto il resto di ciò che ho fatto nella mia vita è servito per continuare a scrivere o per avere qualcosa da scrivere.


2.  Quando hai cominciato a scrivere?

Non ho mai iniziato, sono nato con una concezione narrativa della realtà. Ho iniziato a leggere piccolissimo, il mio primo approccio con l’arte è stato il disegno, ma solo attraverso le parole riuscivo a creare ciò che volevo.  Diciamo che, da bambino, giocando con gli amichetti con i nostri giocattoli guerrieri, loro li facevano combattere con urla gutturali, io li facevo dialogare per farli diventare protagonisti delle storie che avevo in testa. Questo dovrebbe provare che non ho mai realmente “iniziato” ma, piuttosto, ho sempre inteso il mondo in un certo modo, quello più puro del racconto.


3.  Eden è il tuo primo romanzo. Qual è stata l’idea che gli ha dato vita?

Non un’idea quanto un’immagine. Ce n’era una splendida di Adamo ed Eva ai due lati dell’albero del bene e del male, l’albero era uno scheletro e, dalle sue mani, scendeva l’abbondante fogliame nel quale si nascondeva il serpente. Era una scena talmente potente che la fantasia non poteva che corrergli appresso, così divenne la copertina del romanzo, rappresentando l’unico esempio che conosco in cui la copertina non è stata scelta in funzione della storia nel libro, ma la storia del libro scelta in funzione della sua copertina :)


4.  È stato difficile arrivare alla pubblicazione?

Difficilissimo. Sono stati necessari 7 anni per trovare un editore serio che credesse nel mio lavoro, uno di quelli che non ha voluto soldi per pubblicare il mio libro, per intenderci. In mezzo a tutto questo tempo, sono state parecchie le copie stampate e mandate in giro senza ricevere quasi mai una risposta, o ricevendo risposte già pronte da inviare a tutti quelli che mandano testi in visione, o ricevendo le famose lettere in cui ci si lamenta delle spese che un editore deve sostenere e quindi dei famosi contributi a carico dell’autore per essere pubblicati. Purtroppo, l’editoria è piena di furbetti e tutti quelli che scrivono dovrebbero scansarli a priori. Da un lato perché si tratta generalmente di truffatori; dall’altro perché pagare per pubblicare non depone bene di fronte ad editori più grandi (che sanno benissimo chi sono gli editori che pubblicano a pagamento).
 

5.  Le tue idee a proposito del mondo editoriale in Italia e all’estero.

Pubblicare in Italia è molto difficile, per il semplice motivo che ci sono più scrittori che lettori. Questo significa che tanta gente scrive e poca legge, di conseguenza di libri se ne vendono probabilmente meno del numero di dattiloscritti che annualmente vengono proposti agli editori italiani. Inoltre, leggendo poco si scrive male, quindi molti di quelli che credono di essere dei bravi scrittori sono in realtà sognatori con tante aspettative ma con poco futuro.
All’estero pubblicare è più semplice, in primo luogo perché si legge di più. I libri si vendono praticamente dovunque, mentre in Italia siamo ancora legati al concetto che un libro si possa comprare solo in libreria. Con un mercato più ampio c’è anche più gente che viene pubblicata e, tra molti, alcuni spiccano perché sono di bravura mostruosa. Non è un mistero, alla luce di questo discorso, il perché i più grandi narratori di questo secolo siano americani.


6.  Ti ha aiutato l’utilizzo dei social network per la promozione del tuo libro?

Parecchio, lo dico molto serenamente. Senza facebook in molti non mi conoscerebbero neanche, e senza internet sarei completamente sconosciuto. Molte presentazioni che ho fatto in giro per l’Italia sono nate proprio dai contatti in chat su fb, e molti ragazzi e ragazze si sono convinti a comprare Eden conoscendomi “virtualmente”. Tuttavia, rimango dell’idea che i social network sono sempre un di più. In primis il proprio romanzo deve essere un buon lavoro, in secondo luogo devi girare, farti vedere e conoscere, dire a voce alta ciò che hai da raccontare e coinvolgere quante più persone possibile. Senza quest’attività da parte propria, in particolar modo quando sei un esordiente, difficilmente, secondo me, il social network può cambiare le sorti di un libro (a parte in rari casi).


7.  Stai lavorando a qualche altro romanzo?

Io lavoro sempre a nuovi romanzi. La verità è che senza scrivere sarei impazzito, carta e penna per me sono una straordinaria valvola di sfogo. Ho concluso un romanzo sulle guerre persiane ad agosto ed uno, splendido,  sulla storia di Muhammad Alì questo Dicembre. Da Gennaio sono attivo esclusivamente su Ad Lucem, il seguito di Eden, che faccio conto di finire a Giugno o Luglio, così che da Settembre cominci il lavoro sul testo da parte della casa editrice. Dopo questo ho già iniziato almeno altri 4 romanzi che porterò a conclusione nei prossimi 5 anni, il resto si vedrà. Ma voglio credere che a questi ritmi, riuscendo a mantenere elevata la qualità, la speranza sia quella di diventare un habitué sugli scaffali delle librerie.


8.  Dove si possono acquistare i tuoi libri?

Si possono acquistare, in teoria, in tutte le librerie italiane. In pratica non è così. Purtroppo, sebbene serissimo, il mio editore è una piccola realtà e, di conseguenza, fuori dal giro della grande distribuzione. Quindi molti librai, quando si cercano i libri pubblicati da Arpanet (il mio editore, appunto), rispondono che li ordineranno e poi invece non lo fanno, semplicemente perché a loro conviene di più vendere Mondadori, Feltrinelli, etc. Questo penalizza moltissimo gli esordienti, ma tant’è. Se vuoi emergere devi fare i conti con queste situazioni tutti i giorni. Fortuna che oggi sempre più persone comprano su internet, in librerie on line che molto spesso, oltre al normale sconto che applicano, non fanno neanche pagare le spese di spedizione. Questo di certo aiuta a vendere.


9. Se ora avessi dinanzi a te un quaderno pieno di righe vuote, cosa scriveresti?

Mi piacerebbe scrivere un western. Sono poco commerciali ma per chi, come me, è cresciuto con i film di Eastwood e Sergio Leone è naturale voler fare qualcosa del genere. Però mi piacerebbe scrivere anche una grande avventura corale che coinvolga molti personaggi che siano, ciascuno, protagonisti a loro modo (N.d.A. Da quest’affermazione s’intuisce il grandissimo amore che ho provato per Lost, letteratura seriale televisiva, mi piace definirlo. Un capolavoro, aggiungo, da studiare per migliorarsi).


10. Qual è il libro che ti ha lasciato un segno?

Ce ne sono davvero diversi. OceanoMare di Alessandro Baricco è quello che mi ha toccato di più, una prosa talmente poetica che è impossibile non farsi toccare, se hai un minimo di sensibilità. Ma Il Maestro e Margherita di Bulgakov è quello che mi ha segnato la costruzione del plot di un testo ead usarela “trama non lineare”. Poi c’è ChuckPahlaniuk, l’autore geniale di Fight Club, che il meglio di sé l’ha dato, a mio avviso, con InvisibleMonsters (geniale) a livello di storia, e Rabbia, a livello di realizzazione tecnica e costruzione del testo. Ma di autori e libri che mi hanno segnato ce ne sono davvero tantissimi… praticamente quasi tutti quelli che ho letto mi hanno, in qualche modo, lasciato qualcosa. Kafka, Orwell, Fante, Chandler, Hemingway, Lovecraft, Poe, Collodi, l’immenso Italo Calvino… tutti loro mi hanno lasciato un segno, per usare la tua parola.


11. Scrivere è un modo per parlare di te o suggerire qualcosa agli altri?

Entrambe le cose, in realtà. Suggerisci qualcosa agli altri sperando che ti ascoltino, ma uno scrittore scrive sempre di sé. Anche ambientando la storia in un altro mondo e/o in un’altra epoca, un narratore parla di sé, non potrebbe essere diversamente. Sono fermamente convinto che le storie siano assolute e chi scrive in realtà sia soltanto capace d’ascoltarle, quindi le riporta su un foglio. Ma quando la storia arriva e, attraverso di te, passa, è inevitabile che si prenda qualcosa di tuo e lo lasci sul foglio. Il bravo scrittore è anche chi, con la tecnica, sa nascondere sé stesso dentro la storia che scrive.


12. Cosa vuol dire scrivere?

Vuol dire dare ciò che puoi agli altri. Altrimenti sei un mestierante. Poi ciò che proponi può piacere o non piacere, ma anche tra persone reali c’è simpatia e antipatia. Scrivere vuol dire essere un dio, perché crei la vita dove prima non c’era che un foglio bianco. Ed è vita che, se non fosse in un libro, potrebbe essere vera, perché i personaggi piangono, ridono, muoiono e fanno tutto quello che si fa quando si vive davvero. Ci sono personaggi di cui ho raccontato la storia che, a rileggerli ogni volta, non posso pensare a loro come a vecchi amici. Sono vivi, dentro di me ed anche sul foglio. Quindi scrivere è vita, tua, dei tuoi personaggi ed anche di chi ti legge, perché un romanzo è apprezzato quando il lettore riesce a ritrovarsi tra le righe.


13. Ti ringrazio per il tempo dedicato, vuoi dirci ancora qualcosa?

Intanto ti ringrazio per questa intervista. Non ne rilascio spesso e per me sta diventando piacevole farlo, quando capita. Sì, qualcosa da dire ai tuoi lettori c’è di sicuro… leggete, leggete, leggete. Non lasciate morire il libro e non abbiate paura di farvi domande, siate famelici perché un cervello ingordo funziona anche meglio, e se funziona meglio nessuno potrà prenderci in giro, perché sarà più facile riconoscere le bugie che i potenti credono di poter raccontare mantenendo il proprio credito. Ognuno di noi ha il dovere morale di migliorarsi intellettualmente. È l’unico modo perché si possa salvare il mondo :)


Un saluto ed un grosso abbraccio

Alessandro Cortese


These days...



In questi giorni un'ondata di gelo, tra le più fredde degli ultimi 20 anni, ci obbliga ad una forzata reclusione nelle nostre dolcissime e calorose casette. La neve sta imbiancando tutto lo stivale e noi nella nostra mitica isola sicula non ci stiamo sottraendo ai venti freddi che arrivano dal Nord.
Ululati gelidi sbuffano in scintille tizzoni di legna da ardere nel camino. Fiammate improvvise accompagnano morbidi plaid che ci avvolgono in un caldissimo abbraccio ed il paesaggio marino che si apre davanti ai miei occhi si trasforma in una grigia e gelida vasta area di acqua innervosita dal vento di tramontana.
Ma il mio pensiero vola con il vento a 3000 km da me, alla mia più cara amica. La immagino ad ammirare scendere la neve davanti alla sua finestra oppure ad aggirarsi tra le pasticcerie tedesche tra una fetta di torta al cioccolato e biscottini alle spezie.

UMMMM!!!! Solo al pensiero il mio peso lievita...

Chiara, la ragazza dalla grossa treccia castana, con il naso a patatina e lo sguardo da bambina curiosa è volata verso Hannover; una città moderna con architetture all'avanguardia ricca di Teatri, ben 40 e Musei e angoli pittoreschi ed ancora giardini reali, i suggestivi paesaggi del suo lago e non per ultima la più grande via dello shopping di tutta la Germania.




In effetti mi sembra che ci sia molto da fare!!!
Ma tra un'analisi di laboratorio all'univeristà ed una passeggiata in centro, mi immagino vederla scartabellare tra i ripiani di negozi pieni di oggetti colorati e dall'aria craftiana.



o divertirsi tra statue di ferro

 

ma la cosa più piacevole a cui pensare è l'AMICIZIA...




«I veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro,come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.»                                                                          
                                                                                                     -  S. Bambarén  -
 



Work in progress per la mia CRAFT ROOM

Ormai i lavori per la mia nuova craft room sono agli sgoccioli.
Mancano pochi tocchi ai muri e si passa al pavimento, ma REWIND ..... 
Tutto nasce qualche mese fa dall'insofferenza di mio marito, che ormai esasperato e sommerso da stoffe, spille, pailettes e riviste di settore mi dice: "Ma non ti sembra il caso di avere una stanzetta tutta per te?".
Colgo immediatamente l'occasione ed avendo uno spazio di proprietà inizia l'avventura della mitica ed anche un pò invidiata da tutte le hobbiste, CRAFT ROOM.
Prese le misure, passo la patata bollente a mia sorella, architetto,(a proposito seguite il suo blog http://callmeblondediary.blogspot.com/ è bellissimo!)perchè si sa in questi casi lo spazio non è mai abbastanza ed è meglio sfruttare l'area al cm, ed è così che dopo qualche accorgimento arriviamo ad una potenziale soluzione, ma è anche possibile che alla fine il risultato non sia proprio identico a quello studiato.


e così dopo aver stabilito i punti luce, la zona stiro, il condizionatore e tutto quello che ne consegue mi pongo la domanda:  
"Che colore fare gli infissi?" 

A questo punto bisogna capire che tipo di stile dare all'ambiente. Ma la mia idea è quella di rendere il laboratorio come una piccola pasticceria francese, un pò vintage dai toni shabby chic quantomeno nei colori un pò provenzali.
Mi cimento così alla ricerca del colore giusto e anche particolare da dare alla grande vetrata all'ingresso... 
ARRIVO ALLA SOLUZIONE!
Conoscete i mitici MACARON? Bè una pasticceria famosissima che ne sforna in tutto il mondo è Ladurée.




Loro hanno preferito un verde chiaro pastello...
Io invece, adoro tutte le sfumature dell'azzurro, ma l'impostazione è identica al disegno sopra.



Ecco, l'infisso è esattamente  il secondo azzurro guardando dal basso la precedente fotografia.

Ma passando al colore, da brava decoratrice,cerco ispirazione e mi imbatto su questa bellissima paletta colori scovata su Pinterest oppure potete visitare questo graziosissimo blog: www.betsywhite.com/flightsoffancy/.



Quindi, il pavimento, che tipo e quale colore scegliere?
Indubbiamente serve per un laboratorio ed essendo a piano terra non deve essere molto chiaro.
Faccio un giro per negozi del settore e finalmente trovo quello che speravo .. una fantastica ceramica in finto parquet color argento.




Prossimo passo le pareti.


E poichè ...


le pareti saranno rigorosamente di un rosa molto pallido con un decoro come questo 



 intervallato da effetti perlescenti in oro e azzurro polvere.



Perchè è così Shabby!

Passioni ... da Thé



Devo ammettere che una delle mie più grandi passioni oltre le scarpe ed i libri, sono le tazze da thé...
meravigliose quelle dal sapore un pò retrò dalle linee frastagliate e colori pastello (i miei colori preferiti).
Mi aggiro tra i vari negozietti e mercatini d'antiquariato e certe volte attaccando il mio viso alla vetrina opacizzata dal respiro freddo invernale fantastico su dove potrei esporre queste dolcissime opere d'arte, sono così carine, altre volte le acquisto e le riutilizzo o per sorseggiare un gustosissimo thé alla frutta come quelli della Lipton Pyramid alla Vaniglia oppure per conservare le perle, bottoni gioiello o ancora per gli swarovsky...




... ma si possono trasformare in dolcissimi vasetti monofiore...




si prestano come segnaposti per un matrimonio romantico...



come candele profumate... a proposito provate a guardare come si fanno in questo tutorial
http://www.glitterintheair.com/2011/07/lucein-una-tazza.html



come puntaspilli


  


ma per ultimo e non meno importante, davanti ad un buonissimo cupcake come questo



A presto

Valentina



ROSA ROSAE ... una rosa per spilla

Questa delicata rosa sembra fare parte di un giardino inglese. I suoi petali sono tutti tagliati a mano e i tessuti sono i più preziosi e delicati. Il tutto è studiato nei minimi dettagli. Il cuore di questa rosa è illuminato da un bottone gioiello.

La spilla è larga circa 10 cm ed arricchirà una giacca, una camicia o una sciarpa.

Sono moltissimi i tessuti che si sovrappongono e morbide piumette circondano la vostra sciarpa o giacca, rendendo tutto romantico ed elegante.


This delicate pink seems to be part of an English garden.
Its petals are all hand cut and the fabrics are the most precious and delicate. Everything is studied in detail. The heart of this rose is illuminated by a jewel button.

The brooch is about 10 cm wide and enrich a jacket, a shirt or a scarf.

There are many fabrics and soft overlapping feathers surround your jacket, making everything romantic and elegant.





martedì 11 dicembre 2012

Le Voyage


Il Viaggio è vagare, osservare, parlare e stupirsi nel ritrovare, in posti lontani da casa, caratteristiche comuni a tutti gli uomini, perchè un sorriso, un gesto di cortesia o un ragazzo che dipinge ad un angolo di strada è come ammirare il sole sorgere al mattino che tu sia in Oriente o in Occidente.
E’ proprio dall’idea di trascrivere sulla carta l’emozione del passeggiare tra gli alberi in un viale o udire il fruscio del vento che nasce “Le Voyage”. Nulla di più poetico, ammirare le foglie danzare nell’alternarsi delle stagioni, nel continuo divenire tra giorno e notte.
Un piccolo quaderno dove appuntare i vostri pensieri quando sarete felici o malinconici.
Il vostro diario, il vostro amico più caro che manterrà i vostri segreti e ascolterà in silenzio i vostri desideri.



In un mondo frenetico
Dove l’orologio fa da padrone
Dove le sensazioni si susseguono veloci senza lasciarci il tempo di assaporarle
Dove immagini scorrono l’una dietro l’altra senza che i colori scaldino i nostri cuori

FERMATI!

GUARDATI INTORNO

Osserva il paesaggio
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GIVEAWAY LETTERA DI UN ELFO DISPETTOSO A BABBO NATALE...



Caro Babbo Natale,
Tutti gli anni ricevi milioni di lettere che provengono da tutto il Mondo e ogni anno, noi piccoli Elfi confezioniamo per te regali su regali, pacchetti su pacchetti, fiocchetti su fiocchetti, aiutandoti nell’impresa di esaudire ogni desiderio...

E Noi?... Noi Elfi?... Tuoi fedeli e prodi lavoratori???
E' vero che lo stipendio è più che dignitoso e di questi periodi c’è poco da lamentarsi, so che il lavoro è soltanto stagionale e quindi niente di particolarmente faticoso ed è pure vero che tu ci delizi con tazze di cioccolato caldo, biscottini allo zenzero e una bella risata confortante, ma....

IO QUEST'ANNO NON CI STO!!!

Avrei potuto rallentare la consegna della tua posta oppure nascondere il sacco dei regali al momento della consegna, invece... mi farò aiutare da loro, dai grandi del Web...
Chiederò a loro di scrivere una letterina, un po' insolita... mmh... un po' dispettosa...
Ti starai chiedendo come faranno ad aiutarmi?!?!
NULLA DI PIU’ SEMPLICE! DOVRANNO SEGUIRE POCHE REGOLE:

1. Confermare la loro partecipazione all'evento
   Clikkando su Partecipa 
2. Invitare gli Amici più simpatici (non tutti hanno il senso   dell'humor...)
 
3. Cliccare “Mi Piace” sulla Pagina della Mia Complice https://www.facebook.com/lovaluinsicily?fref=ts
 
4. E per ultimo ma non meno importante … Scrivere una letterina dispettosa per te!!!

Domenica 23 dicembre 2012
Io, Elfo Verde, della contea di prati innevati figlio di Elfo Naso Gocciolante, che lavoro da secoli allo smistamento posta, potrò prendere spunto per il dispetto più simpatico e originale da farti la Notte di Natale.
MMhh.. a proposito della complice... si si… Valentina, lei mi aiuterà a confezionare, per Il FORTUNATO AUTORE della letterina, il PREMIO LOVALU', un prezioso anello della Linea Moonlight.

OH, OH, OH ….

La Mia “Complice “ mi fa notare che forse sono un po' troppo perfido... D'altronde il periodo natalizio richiede una maggiore attenzione agli altri, ai loro sentimenti, ai loro desideri
...allora... proverò ad essere più buono o comunque più del solito, così ho deciso di istituire
un altro premio: Assegneremo il PREMIO LOVCLICK, un paio di orecchini della Collezione Kiss, alla Letterina che riceverà il numero più alto di “Mi Piace”.


SONO STATO BUONO, VEROOOO???

Caro Babbo Natale ora mettiti una mano sulla coscienza e decidi tu se vuoi che io Elfo dispettoso ti faccia uno scherzo la Notte di Natale scegliendo tra i due Vincitori o se finalmente ti decidi a regalarmi quell'isoletta nell'Atlantico che tanto desidero… con tutta questa neve, un po’ di mare mi darebbe colorito… ah… si… anche una schiera di fanciulle da rendere felici...


Dimenticavo... Buon Natale!... Babbo Natale!!! Ah Ah Ah!!!
                                                                                                                         
                                                  Distinti Saluti
                                                                                      Elfo Verde

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lunedì 10 dicembre 2012

Lovalù in Christmas


In Arrivo sul Binario Natalizio
un Treno Pieno di Offerte!!!
Scegli la Carrozza che Vuoi e...

Viaggia Insieme a Noi!!!

martedì 7 febbraio 2012

Intervista ad uno scrittore emergente... ALESSANDRO CORTESE

Oggi parlerò di "Eden"!
Un romanzo antico che narra della prima guerra della storia dell'esistenza. Narra del primo amore. Narra del primo inganno. Dice di un Dio collerico con chi lo ama e vendicativo con chi lo odia. E parla del fallimento della rivoluzione.


 Facciamo quattro chiacchere con Alessandro Cortese un giovane scrittore talentuoso che nel suo primo romanzo parla della Genesi, descrivendola dal punto di vista degli angeli ribelli. Parla di tradimenti, enigmatici spiriti ed un concetto di fondo: "libertà". Come scrive la sua casa editrice ARPANET: 

"Alessandro Cortese rivoluziona la lettura della Genesi, proiettando il lettore verso l'identificazione con Lucifero, custode della luce di Eden. Un ribaltamento che seduce, invertendo l'eterna dialettica tra bene e male". 





 1. Ciao Alessandro, perché non ci parli un po’ di te?

Sappi che questa è una domanda terribile! Credo che uno scrittore, di sé, abbia da dire per kilometri, ma non avendoli a disposizione proverò ad essere conciso. Sono sempre stato una persona precisa, precisa al punto da laurearmi in un corso di laurea, Chimica, dove la precisione è tutto. Tuttavia, la scienza è troppo ottusa, a volte, per rispondere a parecchie domande, così che ad essa ho voluto affiancare studi meno convenzionali e più di nicchia che, di tanto in tanto, traspaiono nei miei scritti. Sono sempre stato uno scrittore, tutto il resto di ciò che ho fatto nella mia vita è servito per continuare a scrivere o per avere qualcosa da scrivere.


2.  Quando hai cominciato a scrivere?

Non ho mai iniziato, sono nato con una concezione narrativa della realtà. Ho iniziato a leggere piccolissimo, il mio primo approccio con l’arte è stato il disegno, ma solo attraverso le parole riuscivo a creare ciò che volevo.  Diciamo che, da bambino, giocando con gli amichetti con i nostri giocattoli guerrieri, loro li facevano combattere con urla gutturali, io li facevo dialogare per farli diventare protagonisti delle storie che avevo in testa. Questo dovrebbe provare che non ho mai realmente “iniziato” ma, piuttosto, ho sempre inteso il mondo in un certo modo, quello più puro del racconto.


3.  Eden è il tuo primo romanzo. Qual è stata l’idea che gli ha dato vita?

Non un’idea quanto un’immagine. Ce n’era una splendida di Adamo ed Eva ai due lati dell’albero del bene e del male, l’albero era uno scheletro e, dalle sue mani, scendeva l’abbondante fogliame nel quale si nascondeva il serpente. Era una scena talmente potente che la fantasia non poteva che corrergli appresso, così divenne la copertina del romanzo, rappresentando l’unico esempio che conosco in cui la copertina non è stata scelta in funzione della storia nel libro, ma la storia del libro scelta in funzione della sua copertina :)


4.  È stato difficile arrivare alla pubblicazione?

Difficilissimo. Sono stati necessari 7 anni per trovare un editore serio che credesse nel mio lavoro, uno di quelli che non ha voluto soldi per pubblicare il mio libro, per intenderci. In mezzo a tutto questo tempo, sono state parecchie le copie stampate e mandate in giro senza ricevere quasi mai una risposta, o ricevendo risposte già pronte da inviare a tutti quelli che mandano testi in visione, o ricevendo le famose lettere in cui ci si lamenta delle spese che un editore deve sostenere e quindi dei famosi contributi a carico dell’autore per essere pubblicati. Purtroppo, l’editoria è piena di furbetti e tutti quelli che scrivono dovrebbero scansarli a priori. Da un lato perché si tratta generalmente di truffatori; dall’altro perché pagare per pubblicare non depone bene di fronte ad editori più grandi (che sanno benissimo chi sono gli editori che pubblicano a pagamento).
 

5.  Le tue idee a proposito del mondo editoriale in Italia e all’estero.

Pubblicare in Italia è molto difficile, per il semplice motivo che ci sono più scrittori che lettori. Questo significa che tanta gente scrive e poca legge, di conseguenza di libri se ne vendono probabilmente meno del numero di dattiloscritti che annualmente vengono proposti agli editori italiani. Inoltre, leggendo poco si scrive male, quindi molti di quelli che credono di essere dei bravi scrittori sono in realtà sognatori con tante aspettative ma con poco futuro.
All’estero pubblicare è più semplice, in primo luogo perché si legge di più. I libri si vendono praticamente dovunque, mentre in Italia siamo ancora legati al concetto che un libro si possa comprare solo in libreria. Con un mercato più ampio c’è anche più gente che viene pubblicata e, tra molti, alcuni spiccano perché sono di bravura mostruosa. Non è un mistero, alla luce di questo discorso, il perché i più grandi narratori di questo secolo siano americani.


6.  Ti ha aiutato l’utilizzo dei social network per la promozione del tuo libro?

Parecchio, lo dico molto serenamente. Senza facebook in molti non mi conoscerebbero neanche, e senza internet sarei completamente sconosciuto. Molte presentazioni che ho fatto in giro per l’Italia sono nate proprio dai contatti in chat su fb, e molti ragazzi e ragazze si sono convinti a comprare Eden conoscendomi “virtualmente”. Tuttavia, rimango dell’idea che i social network sono sempre un di più. In primis il proprio romanzo deve essere un buon lavoro, in secondo luogo devi girare, farti vedere e conoscere, dire a voce alta ciò che hai da raccontare e coinvolgere quante più persone possibile. Senza quest’attività da parte propria, in particolar modo quando sei un esordiente, difficilmente, secondo me, il social network può cambiare le sorti di un libro (a parte in rari casi).


7.  Stai lavorando a qualche altro romanzo?

Io lavoro sempre a nuovi romanzi. La verità è che senza scrivere sarei impazzito, carta e penna per me sono una straordinaria valvola di sfogo. Ho concluso un romanzo sulle guerre persiane ad agosto ed uno, splendido,  sulla storia di Muhammad Alì questo Dicembre. Da Gennaio sono attivo esclusivamente su Ad Lucem, il seguito di Eden, che faccio conto di finire a Giugno o Luglio, così che da Settembre cominci il lavoro sul testo da parte della casa editrice. Dopo questo ho già iniziato almeno altri 4 romanzi che porterò a conclusione nei prossimi 5 anni, il resto si vedrà. Ma voglio credere che a questi ritmi, riuscendo a mantenere elevata la qualità, la speranza sia quella di diventare un habitué sugli scaffali delle librerie.


8.  Dove si possono acquistare i tuoi libri?

Si possono acquistare, in teoria, in tutte le librerie italiane. In pratica non è così. Purtroppo, sebbene serissimo, il mio editore è una piccola realtà e, di conseguenza, fuori dal giro della grande distribuzione. Quindi molti librai, quando si cercano i libri pubblicati da Arpanet (il mio editore, appunto), rispondono che li ordineranno e poi invece non lo fanno, semplicemente perché a loro conviene di più vendere Mondadori, Feltrinelli, etc. Questo penalizza moltissimo gli esordienti, ma tant’è. Se vuoi emergere devi fare i conti con queste situazioni tutti i giorni. Fortuna che oggi sempre più persone comprano su internet, in librerie on line che molto spesso, oltre al normale sconto che applicano, non fanno neanche pagare le spese di spedizione. Questo di certo aiuta a vendere.


9. Se ora avessi dinanzi a te un quaderno pieno di righe vuote, cosa scriveresti?

Mi piacerebbe scrivere un western. Sono poco commerciali ma per chi, come me, è cresciuto con i film di Eastwood e Sergio Leone è naturale voler fare qualcosa del genere. Però mi piacerebbe scrivere anche una grande avventura corale che coinvolga molti personaggi che siano, ciascuno, protagonisti a loro modo (N.d.A. Da quest’affermazione s’intuisce il grandissimo amore che ho provato per Lost, letteratura seriale televisiva, mi piace definirlo. Un capolavoro, aggiungo, da studiare per migliorarsi).


10. Qual è il libro che ti ha lasciato un segno?

Ce ne sono davvero diversi. OceanoMare di Alessandro Baricco è quello che mi ha toccato di più, una prosa talmente poetica che è impossibile non farsi toccare, se hai un minimo di sensibilità. Ma Il Maestro e Margherita di Bulgakov è quello che mi ha segnato la costruzione del plot di un testo ead usarela “trama non lineare”. Poi c’è ChuckPahlaniuk, l’autore geniale di Fight Club, che il meglio di sé l’ha dato, a mio avviso, con InvisibleMonsters (geniale) a livello di storia, e Rabbia, a livello di realizzazione tecnica e costruzione del testo. Ma di autori e libri che mi hanno segnato ce ne sono davvero tantissimi… praticamente quasi tutti quelli che ho letto mi hanno, in qualche modo, lasciato qualcosa. Kafka, Orwell, Fante, Chandler, Hemingway, Lovecraft, Poe, Collodi, l’immenso Italo Calvino… tutti loro mi hanno lasciato un segno, per usare la tua parola.


11. Scrivere è un modo per parlare di te o suggerire qualcosa agli altri?

Entrambe le cose, in realtà. Suggerisci qualcosa agli altri sperando che ti ascoltino, ma uno scrittore scrive sempre di sé. Anche ambientando la storia in un altro mondo e/o in un’altra epoca, un narratore parla di sé, non potrebbe essere diversamente. Sono fermamente convinto che le storie siano assolute e chi scrive in realtà sia soltanto capace d’ascoltarle, quindi le riporta su un foglio. Ma quando la storia arriva e, attraverso di te, passa, è inevitabile che si prenda qualcosa di tuo e lo lasci sul foglio. Il bravo scrittore è anche chi, con la tecnica, sa nascondere sé stesso dentro la storia che scrive.


12. Cosa vuol dire scrivere?

Vuol dire dare ciò che puoi agli altri. Altrimenti sei un mestierante. Poi ciò che proponi può piacere o non piacere, ma anche tra persone reali c’è simpatia e antipatia. Scrivere vuol dire essere un dio, perché crei la vita dove prima non c’era che un foglio bianco. Ed è vita che, se non fosse in un libro, potrebbe essere vera, perché i personaggi piangono, ridono, muoiono e fanno tutto quello che si fa quando si vive davvero. Ci sono personaggi di cui ho raccontato la storia che, a rileggerli ogni volta, non posso pensare a loro come a vecchi amici. Sono vivi, dentro di me ed anche sul foglio. Quindi scrivere è vita, tua, dei tuoi personaggi ed anche di chi ti legge, perché un romanzo è apprezzato quando il lettore riesce a ritrovarsi tra le righe.


13. Ti ringrazio per il tempo dedicato, vuoi dirci ancora qualcosa?

Intanto ti ringrazio per questa intervista. Non ne rilascio spesso e per me sta diventando piacevole farlo, quando capita. Sì, qualcosa da dire ai tuoi lettori c’è di sicuro… leggete, leggete, leggete. Non lasciate morire il libro e non abbiate paura di farvi domande, siate famelici perché un cervello ingordo funziona anche meglio, e se funziona meglio nessuno potrà prenderci in giro, perché sarà più facile riconoscere le bugie che i potenti credono di poter raccontare mantenendo il proprio credito. Ognuno di noi ha il dovere morale di migliorarsi intellettualmente. È l’unico modo perché si possa salvare il mondo :)


Un saluto ed un grosso abbraccio

Alessandro Cortese


domenica 5 febbraio 2012

These days...



In questi giorni un'ondata di gelo, tra le più fredde degli ultimi 20 anni, ci obbliga ad una forzata reclusione nelle nostre dolcissime e calorose casette. La neve sta imbiancando tutto lo stivale e noi nella nostra mitica isola sicula non ci stiamo sottraendo ai venti freddi che arrivano dal Nord.
Ululati gelidi sbuffano in scintille tizzoni di legna da ardere nel camino. Fiammate improvvise accompagnano morbidi plaid che ci avvolgono in un caldissimo abbraccio ed il paesaggio marino che si apre davanti ai miei occhi si trasforma in una grigia e gelida vasta area di acqua innervosita dal vento di tramontana.
Ma il mio pensiero vola con il vento a 3000 km da me, alla mia più cara amica. La immagino ad ammirare scendere la neve davanti alla sua finestra oppure ad aggirarsi tra le pasticcerie tedesche tra una fetta di torta al cioccolato e biscottini alle spezie.

UMMMM!!!! Solo al pensiero il mio peso lievita...

Chiara, la ragazza dalla grossa treccia castana, con il naso a patatina e lo sguardo da bambina curiosa è volata verso Hannover; una città moderna con architetture all'avanguardia ricca di Teatri, ben 40 e Musei e angoli pittoreschi ed ancora giardini reali, i suggestivi paesaggi del suo lago e non per ultima la più grande via dello shopping di tutta la Germania.




In effetti mi sembra che ci sia molto da fare!!!
Ma tra un'analisi di laboratorio all'univeristà ed una passeggiata in centro, mi immagino vederla scartabellare tra i ripiani di negozi pieni di oggetti colorati e dall'aria craftiana.



o divertirsi tra statue di ferro

 

ma la cosa più piacevole a cui pensare è l'AMICIZIA...




«I veri amici amano condividere i momenti preziosi che la vita riserva loro,come le piccole cose dell'esistenza per cui vale la pena di vivere ogni giorno.»                                                                          
                                                                                                     -  S. Bambarén  -
 



domenica 22 gennaio 2012

Work in progress per la mia CRAFT ROOM

Ormai i lavori per la mia nuova craft room sono agli sgoccioli.
Mancano pochi tocchi ai muri e si passa al pavimento, ma REWIND ..... 
Tutto nasce qualche mese fa dall'insofferenza di mio marito, che ormai esasperato e sommerso da stoffe, spille, pailettes e riviste di settore mi dice: "Ma non ti sembra il caso di avere una stanzetta tutta per te?".
Colgo immediatamente l'occasione ed avendo uno spazio di proprietà inizia l'avventura della mitica ed anche un pò invidiata da tutte le hobbiste, CRAFT ROOM.
Prese le misure, passo la patata bollente a mia sorella, architetto,(a proposito seguite il suo blog http://callmeblondediary.blogspot.com/ è bellissimo!)perchè si sa in questi casi lo spazio non è mai abbastanza ed è meglio sfruttare l'area al cm, ed è così che dopo qualche accorgimento arriviamo ad una potenziale soluzione, ma è anche possibile che alla fine il risultato non sia proprio identico a quello studiato.


e così dopo aver stabilito i punti luce, la zona stiro, il condizionatore e tutto quello che ne consegue mi pongo la domanda:  
"Che colore fare gli infissi?" 

A questo punto bisogna capire che tipo di stile dare all'ambiente. Ma la mia idea è quella di rendere il laboratorio come una piccola pasticceria francese, un pò vintage dai toni shabby chic quantomeno nei colori un pò provenzali.
Mi cimento così alla ricerca del colore giusto e anche particolare da dare alla grande vetrata all'ingresso... 
ARRIVO ALLA SOLUZIONE!
Conoscete i mitici MACARON? Bè una pasticceria famosissima che ne sforna in tutto il mondo è Ladurée.




Loro hanno preferito un verde chiaro pastello...
Io invece, adoro tutte le sfumature dell'azzurro, ma l'impostazione è identica al disegno sopra.



Ecco, l'infisso è esattamente  il secondo azzurro guardando dal basso la precedente fotografia.

Ma passando al colore, da brava decoratrice,cerco ispirazione e mi imbatto su questa bellissima paletta colori scovata su Pinterest oppure potete visitare questo graziosissimo blog: www.betsywhite.com/flightsoffancy/.



Quindi, il pavimento, che tipo e quale colore scegliere?
Indubbiamente serve per un laboratorio ed essendo a piano terra non deve essere molto chiaro.
Faccio un giro per negozi del settore e finalmente trovo quello che speravo .. una fantastica ceramica in finto parquet color argento.




Prossimo passo le pareti.


E poichè ...


le pareti saranno rigorosamente di un rosa molto pallido con un decoro come questo 



 intervallato da effetti perlescenti in oro e azzurro polvere.



Perchè è così Shabby!

mercoledì 18 gennaio 2012

Passioni ... da Thé



Devo ammettere che una delle mie più grandi passioni oltre le scarpe ed i libri, sono le tazze da thé...
meravigliose quelle dal sapore un pò retrò dalle linee frastagliate e colori pastello (i miei colori preferiti).
Mi aggiro tra i vari negozietti e mercatini d'antiquariato e certe volte attaccando il mio viso alla vetrina opacizzata dal respiro freddo invernale fantastico su dove potrei esporre queste dolcissime opere d'arte, sono così carine, altre volte le acquisto e le riutilizzo o per sorseggiare un gustosissimo thé alla frutta come quelli della Lipton Pyramid alla Vaniglia oppure per conservare le perle, bottoni gioiello o ancora per gli swarovsky...




... ma si possono trasformare in dolcissimi vasetti monofiore...




si prestano come segnaposti per un matrimonio romantico...



come candele profumate... a proposito provate a guardare come si fanno in questo tutorial
http://www.glitterintheair.com/2011/07/lucein-una-tazza.html



come puntaspilli


  


ma per ultimo e non meno importante, davanti ad un buonissimo cupcake come questo



A presto

Valentina



lunedì 2 gennaio 2012

ROSA ROSAE ... una rosa per spilla

Questa delicata rosa sembra fare parte di un giardino inglese. I suoi petali sono tutti tagliati a mano e i tessuti sono i più preziosi e delicati. Il tutto è studiato nei minimi dettagli. Il cuore di questa rosa è illuminato da un bottone gioiello.

La spilla è larga circa 10 cm ed arricchirà una giacca, una camicia o una sciarpa.

Sono moltissimi i tessuti che si sovrappongono e morbide piumette circondano la vostra sciarpa o giacca, rendendo tutto romantico ed elegante.


This delicate pink seems to be part of an English garden.
Its petals are all hand cut and the fabrics are the most precious and delicate. Everything is studied in detail. The heart of this rose is illuminated by a jewel button.

The brooch is about 10 cm wide and enrich a jacket, a shirt or a scarf.

There are many fabrics and soft overlapping feathers surround your jacket, making everything romantic and elegant.





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